Paola Goretti
Paola Goretti
Storica dell’arte e del costume, si è dedicata per vent’anni ai sistemi del vestiario di alta epoca, tra ricerche, pubblicazioni, didattica. Dal felice incontro con Aurelio Amendola è nato Monumenta. I Costumi di scena della Fondazione Cerratelli (2009, fotografie del Maestro) e la monografica Aurelio Amendola. Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri: per Pistoia (2021) e per Bari (2022), nelle prestigiose edizioni Treccani.
Ha costantemente collaborato con istituzioni nazionali e internazionali; tra integrazione sensoriale, tradizione classica, arte e cultura della luce. Docente di Scenari (1998–2005) presso l’Università dell’Immagine di Milano (fondata da Fabrizio Ferri per promuovere l’educazione sensoriale), ricercatrice per la Fondazione Hermitage Italia di Ferrara (2009-2010) per importanti ricognizioni sul patrimonio italiano a San Pietroburgo, responsabile scientifico della Fondazione Crocetti di Roma (2013-2016). Tra le mostre curate: Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento (2013); L’arte della bellezza. I gioielli di Gianmaria Buccellati (2015); Kokocinski. La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown (2015); Octavia Monaco. Inda Angelica Fiamma. Figure della contemplazione (2015). Dal 2013 ha avviato un intenso sodalizio con Il Vittoriale degli Italiani, dove ha curato D’Annunzio e l’Arte del Profumo. Odorarius Mirabilis (2018), scenografia del Maestro Pier Luigi Pizzi. Recentissimo il volume E’ l’immortale rosa. D’Annunzio e il fiore dell’ebbrezza, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino il 19 maggio 2022, con Giordano Bruno Guerri.
Vincitrice della Biennale Giovani (Marsiglia, 1990), Premio Montale Giovani 1993 (Scheiwiller 1994), abbina all’attività scientifica quella artistica, come voce narrante e ispirata paroliera. In anni recenti, per Antonio Violetta ha scritto e recitato La Giganta (2013); per Antonia Ciampi, Archivio della Rosa (2013); per Giuseppe Mestrangelo, Luminarie delle Vele (2016). Dal 2021 collabora con Luca Giardini, violino barocco di fama internazionale. Tra le decine di lectures interreligiose, ha recitato per Sua Eminenza Venerabile Lama Tibetano Ghesche Ghiampa Ghiatzo (1998), ne La Passione di Mario Luzi (2000), per Dumìa (Torino 2002), cupola ricalcante il modello di Nevè Shalom/Wahat as-Salaam, tempio costruito alle porte di Gerusalemme, più volte candidato al Nobel per la Pace.