Giuseppe Tesi
Nasce a Firenze il 6 settembre 1965 e inizia sin dai primi anni ’90 a interessarsi di teatro e recitazione. Fra 1990 e 1991 frequenta i corsi accademici promossi dal Centro di Avviamento all’Espressione diretti da Orazio Costa, mentre nel biennio successivo (1991/92) è tra gli allievi della scuola di recitazione del Centro Teatrale Oriuolo, i cui corsi sono diretti da Gino Susini. Dal 1992 al 1994 frequenta i corsi promossi dal Laboratorio 9 di Sesto Fiorentino sotto la direzione di Barbara Nativi. Grazie al superamento di alcune prove selettive, partecipa a stage di aggiornamento tenuti da registi come Alfonso Santagata e a vari incontri promossi da Volterra Teatro con il Maestro Giorgio Albertazzi. Calca le scene teatrali sia come interprete che come regista: nel 1992 recita in “Dialogo” di Natalia Ginzburg, prodotto da Ail Firenze, per la regia di Fabrizio Rafanelli con la compagnia “Io & Voi” di Pistoia; nel 2001 viene diretto dalla regista Rossana Siena in “Garcia Lorca”, prodotto da Firenze Lirica e Teatro Ambasciata Francese di Firenze. Le prime regie teatrali arrivano in maniera coeva ancora una volta con la compagnia “Io & Voi”, i cui attori sono diretti da un Giuseppe Tesi ora in veste di regista: è del 1993 la regia della sacra rappresentazione “Ecce homo” mentre due anni dopo, nel 1995, è la volta della direzione de “L’amicizia è più tragica dell’amore perché dura più a lungo”, da Oscar Wilde. Per il terzo lavoro teatrale che ci mostra Tesi impegnato nella veste di regista dobbiamo attendere il 2003, un anno che segna una svolta importante nella sua vita artistica: oltre alla direzione di “Regalo di compleanno” di Enzo Giacobbe, pièce che riceve una segnalazione di merito al Festival Teatrale “Franco Silvestri” di Pescia e al Centro Studi Calendoli di Padova, infatti, Giuseppe Tesi inizia a ricoprire l’incarico di Direttore Artistico della Compagnia “Teatro Electra” di Pistoia, che detiene tutt’oggi. Nell’anno 2007, Tesi è nominato Direttore Artistico per il “Progetto Libro Parlato: Scuola di Recitazione e Drammatizzazione intitolato alla memoria del Maestro Pier Luigi Zollo” in collaborazione con il Comune di Pistoia e Unione Ciechi, Sezione di Pistoia. La carriera di regista prosegue negli anni: il 2005 lo vede occupato con la regia della commedia “Fragola e panna” di Natalia Ginzburg, con cui riceve il Premio “Miglior Spettacolo”, “Palcoscenici diversi” a Como e la segnalazione al Festival “Franco Silvestri” di Pescia; l’anno successivo è alla ribalta con il noir comico “Sulle Spine” di Daniele Falleri, che vince ancora una volta il Premio “Miglior Spettacolo”, “Palcoscenici diVersi” di Como. Nel 2007, Tesi dirige la pièce “Il libraio di Selinunte” tratta dall’omonimo libro di Roberto Vecchioni, mentre nel 2008 è la volta di “Raptus” di Daniele Falleri, opera selezionata a livello nazionale fra 52 compagnie per partecipare all’edizione 2009 della Rassegna Totola di Verona; lo spettacolo riceve una segnalazione anche al Concorso Teatranti bandito dalla Fondazione Banca di Vignole, Quarrata. Coeva è la regia di “Spogliarello” di Dino Buzzati. Parallelamente alla carriera di regista, Giuseppe Tesi cura la propria formazione artistica, conseguendo la Laurea in Progettazione e Gestione Eventi dell’Arte e dello Spettacolo presso l’Università di Lettere e Filosofia di Firenze nell’anno accademico 2010-2011 con una tesi sulla Storia del Teatro contemporaneo, tesa alla biografia e alla critica sui lavori teatrali dell’attrice Monica Guerritore e intitolata Il fascino discreto di Monica Guerritore, con votazione di 107/110. Nel 2010 cura inoltre la regia dello spettacolo “O. W. come Oscar Wilde”, con una serie di brani tratti dalla poetica dell’autore irlandese, mentre nel 2012 mette in scena ancora una volta Natalia Ginzburg, con “Dialogo…?”, spettacolo segnalato alla Rassegna Totola di Verona. Il 2013 è l’anno della direzione della pièce “L’Impero dei sensi di colpa” di Duccio Camerini, fino ad arrivare alle più recenti regie: “Jimmy, creatura di sogno” del 2018, liberamente tratto da Marie Brassard, con Giulio Corso e la partecipazione in video di Katia Ricciarelli, e “Stabat Mater”, iniziato da un progetto teatrale in carcere presso la Casa Circondariale di Santa Caterina in Brana a Pistoia nel 2018 e sviluppatosi fino al 2021 assumendo la forma del cortometraggio, con gli attori Melania Giglio e Giuseppe Sartori e con alcuni detenuti della struttura penitenziaria. Le attrici e gli attori da lui diretti, interpretando personaggi afferenti alla contemporaneità, ricevono vari riconoscimenti, come per il “Miglior Attore” al concorso “Sem Benelli” di Roccastrada, Grosseto, edizione del 2005, e per la “Migliore Attrice” al Premio Rafanelli di Pistoia, edizioni 2012 e 2018.