Antonello Ghezzi
Nadia Antonello (Cittadella, 1985) e Paolo Ghezzi (Bologna, 1980) si formano all’Accademia di Belle Arti di Bologna e nel 2009 fondano il duo artistico Antonello Ghezzi. La loro ricerca si focalizza sulla leggerezza e la magia. I progetti che li hanno visti esporre in tante parti del mondo, con il supporto di numerose istituzioni, tentano di rendere tangibili le favole. Una porta che si apre solo se si sorride, bolle di sapone che abbattono i muri, una macchina per esprimere desideri con le stelle cadenti, piccole sculture tra amanti, cieli stellati del futuro. Scale, nuvole e semafori blu che – grazie a Gianni Rodari – danno all’osservatore il via libera per volare. Come fossero sandali alati oppure specchi che, come lo scudo di Atena, aiutano Perseo ad affrontare Medusa. Le loro installazioni fanno parte di numerose collezioni private e sono state presentate, unitamente alle performance, in contesti italiani ed internazionali, tra i quali: Istituto Italiano di Cultura di Santiago del Cile, Plaza Cielo Tierra di Cordoba, Istituto Italiano di Cultura di Madrid, Ambasciata Italiana ad Atene, WhiteSpaceBlack Box a Neuchâtel, Kunsthall di Bergen, Beit Beirut, Wayfarers di Brooklyn a New York, Parlamento Europeo di Bruxelles, Gnration di Braga in Portogallo, Museo per la Memoria di Ustica di Bologna, Miasto Ogródow di Katowice, Palazzina dei Bagni Misteriosi di Milano, Artbab Manama in Bahrain, Sound Design Festival di Hamamatsu in Giappone, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Art Foundation di Atene, Museo Davia Bargellini di Bologna, Usina del Arte a Buenos Aires, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Museo di Villa Croce di Genova, Moscow Biennale, Pitti Uomo di Firenze, Sarajevo Winter Festival, Blik Opener di Delft, Arsenale di Verona e CIFF di Copenhagen. Nel 2022 vincono il PAC2021–Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e la loro bandiera raffigurante la Via Lattea viene acquisita dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Valsamoggia (BO). Il loro atelier si trova a Bologna, all’interno della Palazzina Liberty presso i Giardini Margherita. Il progetto espositivo del CAMeC rappresenta la prima mostra monografica antologica realizzata in un museo pubblico.