Il termine RUBEDO evoca l’eterna trasformazione del corpo e dell’anima. La performance itinerante attinge alla tematica della morte e del morire e si esprime attraverso l’azione performativa, la videoinstallazione, l’interazione con il pubblico e il camminare stesso.
In un piccolo metato, il pubblico, seduto scomodo, condivide il video On the corner in cui emerge come Il corpo a volte sia accogliente, si muova, ci porti nel mondo, comunichi, ma possa anche diventare inospitale. In quest’ultimo caso, Il dolore fisico ci imprigiona, ci isola in uno spazio sempre più limitato, pericolante e solitario dal quale vorremmo evadere. Per sempre.
Proseguendo, i partecipanti sono invitati a celebrare il funerale delle cose e delle situazioni della vita che sono giunte a termine e dalle quali non riusciamo a separarci. Due asini bardati ci conducono nella ritualità della dissoluzione della materia, del lasciar andare di tante cose, gingilli e ricordi per permetterci di andare oltre, di trasformarci.