Franco Menicagli lavora da anni sul concetto di anti-monumentalità. Le sue sculture o installazioni ambientali, realizzate attraverso l’ibridazione di oggetti di recupero e materiali poveri, rivelano un’attenzione verso costruzioni precarie capaci di esprimere tensioni fisiche e relazioni simboliche con luoghi e persone. Le fragili impalcature tenute insieme da nastro adesivo o fascette diventano la protesi di una scultura da restaurare, spostando l’attenzione sul rapporto con la storia e il valore della conservazione.
Attraverso lavori recenti come “Espansioni”, una serie di sedie che accolgono altrettante strutture in poliuretano espanso, passando da “Clues”, installazioni ambientali dove le linee-forza rivelano l’energia contenuta dallo spazio, fino ad arrivare ai lavori dei primi anni duemila, Menicagli analizza la possibilità di un equilibrio mobile, in una condizione aperta tra dispersione e disgregazione.
Questo volume, pubblicato in occasione della mostra a Villa Rospigliosi a Prato a cura di ChorAsis, rappresenta la prima monografia dell’artista e si arricchisce dei testi di Pietro Gaglianò, Martino Margheri e Riccardo Farinelli.
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Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale
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