Fioretti è un’installazione pensata per Piazza della Signoria a Firenze. L’opera, che si inserisce tra la Fontana del Nettuno e il David, è un gesto poetico che dialoga con uno dei luoghi più simbolici della città. Il titolo, con la sua triplice accezione (arma, rinuncia e fiore), rimanda alla simbologia della natura, alla sua fragilità e al suo legame con la storia dell’arte. Mi interessa riflettere sulla fragilità della vita, del patrimonio e della natura, ma anche sull’idea di monumento, contrapposta alla verticalità eroica dei grandi monumenti pubblici. Fioretti vuole essere un atto di rinuncia,
un invito a riflettere sulla storia e a rinnovare la memoria collettiva, come accade nella tradizione della Fiorita fiorentina. L’opera invita il pubblico a inserire fiori nelle fessure, creando un rituale che può vivere autonomamente, al di fuori del mio intervento. Si tratta di un gesto silenzioso e poetico, che si integra delicatamente nella piazza, in contrasto con la violenza e la retorica che l’hanno attraversata.