Pascale Marthine Tayou concepisce un’arte senza confini e norme, così come intende il mondo. Nato nel 1966 in Cameroun, Tayou ha sviluppato un linguaggio artistico che si nutre delle proprie radici culturali, ma anche dei tanti viaggi fatti.
In uno scambio continuo tra arte e vita, che è il fondamento della sua azione artistica, ha deciso nei primi anni Novanta di cambiare il proprio nome in Pascale Marthine, entrambi tipicamente femminili, cosciente della mutevolezza e non staticità dell’identità personale.Da sempre interessato alle problematiche ambientali, come l’inquinamento del pianeta e il conseguente esaurimento delle risorse, Tayou utilizza materiali comuni, per lo più di riciclo, e dà vita ad opere che vogliono far riflettere sulla convivenza tra l’uomo e la natura. Un linguaggio basato su archetipi, oggetti realizzati o trovati, che fanno riferimento sia alla maestria dell’artigianato sia ai resti di una società dei consumi.
Il volume è una monografia aggiornata sulla vasta produzione dell’artista realizzato in occasione della mostra presso OCA, Oasy Contemporary Art and Architecture, a cura di Marco Bazzini ed Emanuele Montibeller in collaborazione con Galleria Continua.