Il progetto “La comune discendenza” indaga il tema della coesistenza dialogica tra uomo, animale e ambiente in senso ibridativo, auspicando il ritorno a una concezione originaria che accomuna tutti gli esseri viventi. Attraverso la lente di un immaginario microscopio, il nostro sguardo si irradia verso uno spazio e un tempo ormai trapassati, popolati da forme di vita fluttuanti in un brodo primordiale. L’idea di una comunanza filogenetica tra le specie, già ipotizzata da Darwin, oltre a costituire una scoperta di grande valore scientifico, è funzionale anche al fine di legittimare quei paradigmi interpretativi del nostro tempo che promuovano l’abbandono del primato ontologico dell’umano, inserendolo all’interno di un disegno evolutivo più ampio. Partendo dall’omonima mostra presso la galleria Il Bisonte di Firenze a cura di Silvia Bellotti, il volume propone una selezione di opere realizzate con tecniche calcografiche e antichi processi di stampa quali la cianotipia, la gum print e la carta salata, con le quali l’artista mira a cogliere le analogie e le mescolanze tra specie diverse, attraverso un processo di creazione basato sull’alternanza tra separazione e accostamento.
Rassegna stampa
- Epigrammi. Vera gioia di Marco Filoni, Scopertine, «Il venerdì di Repubblica»
- L’epigramma che ti ribalta un mondo di Gino Ruozzi, «Il Sole 24 Ore»
- L’antologia delle ghigliottine di carta di Gino Patroni di Linda Meoni, «La Nazione»
- Ed è subito pera e altri epigrammi. In anteprima al Pisa Book l’omaggio a Patroni, «Toscanalibri.it»