Come si abitano i luoghi? Cosa è veramente casa? Il lavoro di Raffaele Di Vaia per tre stanze in disuso, all’interno del Cassero della Fortezza di Poggio Imperiale a Poggibonsi, pare ruotare intorno a questi quesiti. I temi della custodia e dell’abitazione sembrano essere connaturati al lavoro dell’artista, fin dai tempi della video installazione La preda (2005), oppure del successivo La trappola (2007), dove l’ambiente domestico è protagonista.
Passaggi è un’installazione in tre tappe, tre parti che collegano le stanze della casa del custode. Sono mappe disegnate che rappresentano le tre dimensioni, trascendendo la bidimensionalità, ricercando un volume del tutto casuale.
Ascoltando la storia della Fortezza, durante i giorni di residenza, Di Vaia ricorda brani indelebili della sua infanzia, quando vagava avventurosamente alla ricerca di un leggendario tunnel che collegava tale luogo, intriso di passato, al Castello di Strozzavolpe: probabilmente poco più di una leggenda. Le tre mappe incarnano dunque l’esigenza di tradurre matericamente questa avventura infantile: l’artista le disegna come se stesse percorrendo una strada alla ricerca di un passaggio, reale o immaginario che sia. Piegandole e poi bucandole con una grafite e una manina di legno, riesce a dare consistenza alla leggenda, alla narrazione, al ricordo; prova a farci visualizzare, o meglio a indicarci un passaggio, un tunnel che collega due punti disparati nello spazio-tempo, uno Wormhole. Di Vaia piega quindi fisicamente, tattilmente, lo spazio-tempo della carta ma le sue mappe, di fatto, sono chiuse, quindi non percorribili: è la rappresentazione, anche questa, di un limite. L’indagine scientifica è sicuramente un riferimento importante per l’approccio artistico di Di Vaia e per la sua indagine sul mondo.
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Ognuna delle 90 copie raccoglie le varie fasi dell’esperienza artistica alla Fortezza ed è numerata, firmata e personalizzata dall’autore: l’applicazione in copertina di un disegno originale del “custode” (il ragno che abita la stanza) fa di ogni libro un pezzo unico.